Resistenza indica una forma di opposizione attiva alle aggressioni, proprio come quella messa in campo dai partigiani.
Nell’ultimo decennio si è assistito a un rafforzamento di formazioni politiche di estrema destra e fascistoidi. Peggio ancora, i loro obiettivi e le pratiche politiche dell’estrema destra hanno contaminato molte delle forze parlamentari e istituzionali che si definiscono antifasciste.
C’è ancora un fascismo, non necessariamente identico a quello del passato, ma c’è.
Oggi tutti i partiti di centrosinistra trovano una propria identità in opposizione all’estrema destra. Ma fanno molta più fatica a darsi un’identità in modo attivo, riconoscendosi in obiettivi comuni e in una visione di futuro, diventando infine complici degli stessi partiti fascistoidi di cui si dichiarano avversari.
È necessario ricordare quindi che l’antifascismo è una parola che indica una forma di opposizione attiva, proprio come quella dei partigiani, che si celebra il 25 aprile.
Resistenza significa sostenere e contribuire in ogni modo possibile, anche solo con parole di sostegno esplicito e pubbliche, di stare dalla parte dei deboli, di chi soffre, di chiede aiuto.
Resistenza significa scendere in piazza per ricordare i 40 mila partigiani morti combattendo armi in pugno il regime nazifascista, caduti provando a costruire per l’Italia un futuro di libertà.