Accoglienze

Fatico ad assorbire informazioni in merito a cose, ma anche a persone, per cui non provo il benché minimo interesse. Per tutto ciò che non mi stimola curiosità. E allora osservo, e ascolto impassibile, ciò che la vita mi va a raccontare, lasciando inalterato e spoglio, ogni angolo di memoria, sempre pronto a nuova e corroborante accoglienza. La mia pelle è tovaglia, scacchi bianchi e rossi, solo selezione impermeabile di stimoli ben piantati.

Abbracci

Abbraccio la terra
e i suoi segreti.

Pioggia, neve,
vento e sole.

L’acqua bagna,
l’aria respira.

Abbraccio l’uomo
e le sue parole.

Latte, pane,
carne e pesce.

La poesia ordisce,
la vita crea.

Abitudine

Riflettevo sul concetto di “abitudine” e mi sono incuriosito nel cercarne l’etimologia, che ovviamente, come suggerisce la parola stessa, deriva da “abito”. Ma a sua volta quest’ultimo deriva da “modo di essere, disposizione dell’animo”, un significato molto più profondo di ciò che potrebbe fuorviare, ovvero il vestito esteriore. Così mi è venuto in mente che anche nelle relazioni, quando ci si lamenta del subentro di abitudine, si commette un errore grossolano, perché l’abitudine a comportarsi in un certo modo peculiare al rapporto c’era fin dall’inizio; è piuttosto il rinnegare, il rinunciare all’abito caratterizzante degli inizi a impoverire e sbriciolare il rapporto stesso. La stanchezza, il distacco, le piccole o grandi ostilità, il disinteresse, la perdita di stima e di rispetto, lo spegnersi di passioni ed emozioni, tutto questo è un vero e proprio tradire le abitudini iniziali, quando l’entusiasmo dimorava nella relazione. Credo sia un processo fisiologico, anzi: per coloro che posseggono il dono della resistenza, la capacità di mettersi in discussione e la volontà di tramutare le umane paure del cambiamento in coraggio, questo può essere un salto di qualità che conferirà alla conoscenza nuova linfa, un rinnovato modo di vivere in compartecipazione.

Ricordi

Quando i ricordi non riescono più a penetrare sino al cuore, è allora che per me, iniziano a svanire anche dalla mente. Ci sono cose, persone, emozioni e persino accadimenti che quasi magicamente scompaiono dalla mia vita senza che io abbia mosso un solo dito per il raggiungimento dello scopo. Arriva una nebbia inaspettata, che come valanga li travolge e ne divora i contorni. Esattamente come altri, di ricordi, mi restano aggrappati ovunque, sottopelle, tanto da renderli entità prive di tempo e quasi insostenibili per l’intensità emanata.

Resti

Resteranno le parole
svuotate della bellezza,
del loro peso,
private di ogni drappo.

Eppure, lo stesso,
non so rinunciare
a queste amabili voci,
effimere, sincere, limpide.

Quote #14

Serve immensamente la capacità di sognare, di stupirsi e di credere in qualcosa di bello, di elevato e di lieve, nella melma di questo mondo aggressivo che affossa, denigra, distrugge – e fa terra bruciata di tutto ciò che non conosce, e che non può o non vuole comprendere!

Steli

Sento sempre
tremare l’Anima
delle cose,
attraverso tutti
i sottili steli
della natura.

Prospettive

A volte concentriamo le nostre forze nel vedere la parte buia, concentriamo i nostri pensieri sulla negatività, su ciò che sembra impossibile poter cambiare.
In determinati momenti della nostra vita prevale il nero, ma se ci fermassimo un solo attimo a guardare quello spiraglio di luce che si intravede alla fine del cammino, se iniziassimo ad apprezzare le piccole cose e a far caso ai momenti che ci hanno reso felici, che ci hanno rubato un sorriso, tutto cambierebbe in base alla nuova prospettiva.
Tutto cambia in base alla prospettiva.

Quote #13

La stagione invernale non è propriamente confortante, non lo pretende, ma in fin dei conti è consolante perché nel suo raggomitolarsi su se stessa, si protegge e osserva e riflette. Credo che soltanto in questa stagione si possa pensare per davvero.

Dignità

Oppressione, tirannia, mania di potere, discriminazioni, demagogia, sfruttamento, etichettamento, ipocrisia, integralismo ed estremismo. Questi comportamenti vanno condannati universalmente. Ogni persona incastonata nel sociale o nella comunità umana ha la sua dignità e va riconosciuta universalmente e senza il minimo dubbio.

Un altro anno

Ogni anno di questo periodo faccio due conti. Faccio due conti sull’età, sugli anni che inesorabilmente aumentano sulla tabella cronologica del pianeta terra e sulla quella anagrafica.

Contando i miei anni mi rendo conto che sono molti meno quelli che mi mancano da vivere di quelli già vissuti. Presa questa coscienza, inevitabilmente sorgono riflessioni sul domani prossimo.

Scremare, scremare, scremare il superfluo, gli orpelli, l’insignificante.

Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, gli screditori e quelli che si appropriano dei risultati altrui.

Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana. Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.

L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta. Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone… Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.

Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.