Mai come in questo periodo di AI (Intelligenza artificiale), di Privacy, di algoritmi e Trackers (Traccimento delle attività) c’è bisogno di Etica, di etica digitale.
Sebbene il progresso tecnico sia stato spesso promotore di benessere ed emancipazione per le nostre società, ha mostrato di portare con sé numerosi rischi connessi al suo sviluppo.
Il digitale non fa eccezione: le tecnologie disponibili possono fare la differenza nel migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, eppure ci troviamo nella situazione paradossale di vivere in una società all’apice del proprio progresso scientifico e tecnologico, ma ancora alle prese con enormi e diffuse problematiche legate alla disonestà, ingiustizia, immoralità e oppressione.
L’etica dei dati ha a che fare con la Privacy, l’identità digitale, con la fiducia e la trasparenza nel loro utilizzo. Per gli algoritmi di Machine learning, ad esempio, che imparano dai dati, è fondamentale la qualità dei dati, e lo sarà ancora di più in futuro.
Bisogna tenere presente che i dati degli algoritmi riflettono solo ciò che può essere misurato, quantificato, tracciato. Gli algoritmi non sono perfetti, e hanno un impatto enorme sulla società, potranno avere sviluppi sociali enormi, in tema di sicurezza, Privacy, salute, giustizia, politica, mercati, Shopping, e molto altro ancora.
E quindi?
L’etica digitale rappresenta un lavoro di ricerca dell’equilibrio che manca tra tecnologia, essere umano, sostenibilità ambientale, economica e sociale del sistema in cui viviamo.
A tal proposito esistono gruppi di volontari indipendenti di ragazzi e ragazze con l’intento di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico.
Questi gruppi si occupano di divulgazione e ricerca in ambito filosofico e digitale, tra la stesura di articoli, un percorso sulla privacy e incontri faccia a faccia.
Qui elencati alcuni progetti italiani:
Etica Digitale
Ippolita
Cisti
Autodifesa Digitale