Il 17 di questo mese, Forte ha compiuto tre anni.
Senza ripetere pensieri già scritti in passato (qui aveva dieci mesi) e (qui ne aveva diciassette) mi limito a riconfermare quanto sia sconfinato l’amore reciproco.
Nella bilancia dei pro e contro, per quanto possa sembrare un’analisi fredda, egoistica e materiale, il piatto del pro pesa di gran lunga di più.
Prima del suo arrivo fantasticavo con la mente a viaggi dentro e fuori i confini nazionali ma il suo “entry” ha smorzato questo entusiasmo, ripagando questa mancanza con sguardi carichi di una tenerezza disarmante.
Non riesco minimamente a immaginare di depositarlo in una pensione o presso un dogsitter, credo che dopo qualche ora mi scoppierebbe il cuore. E proprio per questo motivo, qualsiasi allontanamento da casa per diverse ore avviene in sua presenza.
Gli animali e in special modo i cani, hanno un’infinità di superpoteri che li rendono speciali e che ci riempiono di motivi per amarli con grande intensità. Se facciamo una lista di tutti i modi in cui ci sorprendono, non smettiamo più di sorridere.
Amare un animale vuol dire lasciarci stupire, ad esempio, dalla sua capacità di predire il futuro o di sentire che stiamo arrivando a casa; dalla sua “vista a raggi X” con cui ottiene tutto quello che vuole, dalla sua empatia, dalla sua capacità di entrare in sintonia con il nostro stato emotivo e di offrirci conforto ed energia.
La verità è che poche cose sono paragonabili al dolore di lasciarli soli in casa quando andiamo via. I loro occhi imploranti ci colmano di dolore, ma la loro allegria al ritorno ci inonda di felicità.
Gli animali sono indubbiamente i migliori terapisti per molti di noi. La loro nobiltà e bontà non hanno limiti. Si potrebbe dire che finché non si ama un animale, una parte dell’anima è dormiente. Esiste, nella nostra anima, una parte riservata ad amare un animale, alla possibilità di godere del suo amore incondizionato e delle sue lezioni.