Destino e Karma

Questo frammento di Haruki Murakami tratto da Kafka sulla spiaggia è di una bellezza e profondità sorprendente:

“Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.

Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.

Quando lo lessi per la prima volta, inevitabilmente pensai al karma. Il karma nel buddismo equivale al destino per le religioni occidentali, il cattolicesimo in primis ma con una grande differenza, che nel cattolicesimo è già deciso e già segnato e l’uomo impotente, accetta passivamente il presente e il futuro. Nel buddismo il karma è legato a doppio filo con la legge di causa/effetto e l’uomo è l’unico artefice del suo presente e del suo futuro. Il karma a differenza del destino è modificabile con le “cause”, cause positive effetti positivi, cause negative effetti negativi. Le cause sono visibili con le azioni e invisibili con i pensieri, entrambi contribuiscono agli effetti che a loro volta possono essere visibili e invisibili.

Nella vita possiamo trovare “una tempesta di sabbia” (momento infelice e doloroso) nella nostra “direzione del percorso” (periodo, quotidianità) e “per evitarlo cambiamo l’andatura” (spostiamo il problema) ma “il vento cambia andatura, per seguirti meglio” (il problema rimane comunque), “allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.” (il problema è parte di noi).

Questo si ripete infinite volte” (inerzia, incomprensione), “Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano” (karma – azioni e pensieri passati), “indipendente da te” (karma ereditato), “È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu” (karma personale), “Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento” (agire, mettere l’azione), “chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia” (decidere che il problema possiamo risolverlo noi e nessun altro al nostro posto).

E quì si apre un grande capitolo dove la fede ha un ruolo centrale ma questo è un altro discorso…

Non è certo una novità affermare che Murakami è un grande scrittore, a molti potrà non piacere ma che il suo stile sia facilmente accessibile è un dato di fatto. Ed è anche per questo che io lo reputo un grande.


2 risposte a "Destino e Karma"

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