Dati
Train in Vain è il terzo singolo estratto da London Calling, pubblicato nel 1979. Questo fu il primo singolo dei Clash ad entrare in una Top 30 statunitense e nel 2004 il brano è apparso alla posizione n° 292 nella lista delle 500 migliori canzoni dalla rivista Rolling Stones.
Non solo le parole Train in vain non sono mai citate nel testo, ma nel brano non si parla mai nemmeno di un treno. Il titolo doveva essere Stand By Me, poi utilizzato come sottotitolo, ma i Clash temevano che il loro pezzo si confondesse con l’omonima canzone di Ben E. King.
Alla fine optarono per Train in Vain perché il ritmo del brano ricordava all’autore Mick Jones l’andamento del treno e poi per assonanza con Love in Vain di Robert Johnson, uno dei capolavori del blues che Strummer amava particolarmente.
E’ probabile che Train in Vain sia una risposta a Typical Girls, una canzone delle Slits, il gruppo di Viv Albertine da cui Jones si era appena separato e che trattava lo stesso argomento: donne che stanno a fianco dei loro uomini. Ecco perché la prima strofa del brano recita così: “Dici di stare accanto al tuo uomo/ ma dimmi perché non capisco/ dicevi di amarmi e questo si sa/ però mi hai lasciato perché ti sentivi intrappolata.”
Nel 1995 una cover di Annie Lennox viene prodotta e inserita nel suo secondo album “Medusa”.
È apparsa anche nell’episodio “Transitions” di The Wire e nel finale di stagione della terza stagione di Fresh Meat , nonché nel film You, Me, and Dupree . È stato utilizzata anche nell’ottava stagione di Dancing with the Stars, interpretato da Ty Murray e Chelsie Hightower per un Cha Cha.
“Train in Vain” è apparso nel video skate Almost: Round Three durante la parte di Rodney Mullen. È anche presente nella colonna sonora del videogioco NCAA Football 2006, oltre ad essere disponibile come traccia scaricabile nel gioco Rock Band .
La canzone è stata inclusa come parte della colonna sonora di Grand Theft Auto: Philippines e Grand Theft Auto: Manila City Stories nella stazione DWJM Rock Radio.
Pensiero
La storia di Train in vain è sintomatica di come un gruppo come i Clash se ne sbatteva altamente delle dinamiche discografiche, privilegiava l’urgenza e l’immediatezza e inseriva un brano nel nuovo album London Calling (già un doppio) all’ultimo momento, quando ormai le copertine erano in stampa e lo faceva uscire con l’aggiunta di questa appendice sconosciuta e non accreditata da nessuna parte (per quanto il titolo fosse stato aggiunto con un ago nella parte vuota di vinile alla fine della facciata).
Anche per questo la mia scelta è caduta su questo brano.