Nick Cave & Grinderman — Omonimo (2007)

Grinderman è un progetto, e come tale ha una sua precisa identità. I brani che compongono l’album hanno la peculiarità di essere “essenziali”, scarni, meno arrangiati del Cave che conosciamo degli ultimi anni, infatti, riportano il “nostro” agli esordi, anche se in forma più morbida. I Grinderman, oltre a Cave alla voce, chitarra e piano sono: Warren Ellis al violino e chitarra acustica, Jim Sclavunos batteria e percussioni, Martyn Casey al basso.

I disco spazia in tre momenti particolari; quello della “Tensione Elettrica” come la rabbiosa Get it on, la stridente Honey bee, la potente Love bomb, la essenziale Title track, per finire con la nevrotica e punk No pussy blues.

Quello del “Buio Tormento” come la psicadelica Elettric Alice, dell’oscura Don’t set me free, della seducente Decoration day, della decadente Go tell the women.

Quello “Dolce Rilassato” come la lirica Rise, la poetica Man on the moon solo voce e piano, la superbaVortex, per finire con l’eccezionale e romantica Chain of flowers.

L’ultimo quartetto sopra citato è quello che più mi affascina dell’intero album. Brani e ballate cariche di intensità che porta Cave nella via di mezzo, i Grinderman sono la parte più dolce e tranquilla del primo N.C. (punk) e la parte più diretta e semplice dell’ultimo N.C. (arrangiatore).


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