Gradazioni verdi

Questa foto risale a pochi mesi fa, e precisamente al mese di aprile.
Il colore verde viene spesso associato a tinte positive legate alla primavera, richiamando la rigogliosa vegetazione dei prati erbosi e dei fogliami in genere.
E’ la rinascita e crescita del ciclo naturale, e, pertanto, viene frequentemente associato alla speranza.

Panchina arcobaleno

Come sappiamo il DDL Zan (disegno di legge contro l’omobitransfobia) non è passato in parlamento e questo la dice lunga sulla arretratezza del nostro paese.
Dal 2005 il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia. Questa panchina, installata in un parco della mia città ne è la testimonianza visiva.

Io e le foto #6/6

Da quando uso lo smartphone di ultima generazione e quindi in questo ultimo decennio, mi si è aperto un mondo. Consapevole del fatto che è un modo diverso di fotografare rispetto a una macchina fotografica vera e propria, credo che la comodità per un modesto osservatore di bloccare l’attimo, sia impareggiabile. Se non si hanno particolari ambizioni “artistico/fotografici” ma solo quella di umile ma attento spettatore di quello che gli sta attorno, lo smartphone può rivelarsi un ottimo strumento di memoria. Averlo sempre con se per spazio e comodità è sicuramente il “pro” che supera il “contro”.
La foto è la vista da una camera in agriturismo nelle campagne di Todi (PG).(fine)

Sulla pietra

Sembra quasi impossibile che delle piante riescano a crescere e fiorire su pochi grammi di terra incastonati su delle pietre rocciose. Eppure la natura fa cose incredibili, anche l’uomo le fa ma non sempre belle e positive. Della serie: riflessioni a margine.

Io e le foto #5/6

Il periodo con le macchine digitali è durato una decina di anni, fino ai primi anni duemiladieci quando venni in possesso del mio primo smartphone. Non presi subito confidenza con l’oggetto che ritenevo utile per telefonare e infatti per un certo periodo usavo entrambi; la macchina per fare le foto “serie” e il cellulare per quelle “easy”. Fatto sta che, imprevedibilmente, quelle con lo smartphone mi venivano meglio di quelle con la macchina digitale. Un po’ alla volta e per il peso, per la comodità e la pigrizia, cominciai a usare solo il cellulare.
La foto è dettaglio di un immobile all’interno del Parco di S. Giuliano a Mestre (VE). (continua)

Caos graffito

Quante volte mi capita di “maledire” l’anonimo imbrattatore murale che scarabocchia su un muro appena imbiancato, su una serranda di un negozio e su una qualsiasi normale parete degna di decoro.
In alcuni rari casi, su colonne di cemento grigio o su pareti in luoghi tristi abbandonati dal passaggio umano, possono avere, anche se raramente, un loro perché.
Questo ne è l’esempio. Nella sua caoticità, nella usa colorata anarchia e soprattutto nel suo non-sense, da un segnale vivace, un piacevole colpo d’occhio che da allegria.

Io e le foto #4/6

Dopo un periodo durato una quindicina d’anni con la macchina fotografica manuale, sono passato a quella automatica digitale e a onor del vero non ho avuto la stessa soddisfazione. Non perché mi sentissi imbranato o perché non sapessi usare la macchina ma probabilmente perché ancora “mentalmente” radicato con la manuale.
Fatto sta che, se con quella manuale ho scattato centinaia e centinaia di diapositive che ancora religiosamente conservo, con le digitali, si perché ne ho avute più di una, ne ho salvate un quarto e neanche tanto soddisfacenti.
La foto è un mio classico Still Life. (continua)

Il sole fa capolino

Alba, pomeriggio e tramonto accomunati da il sole che fa capolino. I raggi nascosti dietro a degli alberi o degli arbusti creano un effetto visivo assi suggestivo, un ‘vedo non vedo’, un alone poeticamente mistico.

Io e le foto #3/6

Una cosa che non riesco a scollarmi, provocando simpatiche ilarità, è che ancora adesso non riesco a “pensare” che non ho più una macchina manuale ma un “oggetto” che mi permetterebbe di scattare molte più foto dello scatto singolo. Ancora adesso non riesco a scattare “a caso velocemente” ma devo studiare e inquadrare, come avessi una sola possibilità. Come quando si inseriva il rullino 12/24 o 36 pose e si doveva centellinare ogni scatto per non sprecarlo.
La foto è stata scattata nella primavera scorsa. (continua)

Cieli di pianura

I cieli montani sono insuperabili, la limpidezza e la mutazione continua, sono due elementi essenziali che li rendono unici e impareggiabili. Ma non per questo bisogna ignorare quelli della pianura. In certi momenti, prima o dopo fenomeni temporaleschi o cambiamenti meteo primaverili, anche i cieli della pianura ci regalano delle belle visioni.

Io e le foto #2/6

Con le macchine fotografiche manuali che indiscutibilmente sono le migliori per scattare belle foto, si ha o meglio si aveva, visto il loro quasi totale abbandono, la possibilità di “gestire” lo scatto prima di eseguirlo. Ora con il digitale avviene il contrario, dopo lo scatto c’è la post produzione o comunemente chiamato post-editing.
La foto è stata scattata nel medesimo post di queste. (continua)

Yellows

E’ la bellezza della primavera baby!
Certo che il giallo e il verde sono un’accoppiata vincente, un colpo d’occhio affascinante e di notevole interesse se naturalmente c’è la passione.
Il bello di fotografare i fiori è nella consapevolezza di lasciarli nel loro abitat naturale e gioire nello stesso tempo nell’immortalarli fermando un’immagine che rimarrà nel tempo.

Grano maturo

La zona, i posti sono gli stessi, cambia la conformazione, cambiano i colori.
Un campo di grano che fino a poco tempo fa era verde, nel giro di pochi giorni è diventato giallo. E’ lo spettacolo della natura che, man mano passano i mesi, si susseguono le stagioni, man mano cambia e si trasforma.

Cortellazzo

Cortellazzo è un paese che confina con la famosa Jesolo mare in provincia di Venezia. Essendo meno turistica della vicina, per la mancanza di strutture e servizi, offre una tranquillità assai più tangibile. Se si frequenta fuori dall’alta stagione e in giorni infrasettimanali non si corre il pericolo di pestarsi i piedi. In una giornata di giugno, come le foto dimostrano, si possono trascorrere delle ore di ozio, in pace e cullati dal sciabordio delle onde, per la gioia nostra e soprattutto quella di Forte, il mio cane meticcio che ama nuotare e far buche nella sabbia senza che ci sia un domani.

Spighe di grano

Nella simbologia popolare la spiga di grano è il simbolo dell’operosità agricola. Nelle comunità contadine simboleggia anche l’abbondanza, la ricompensa al lavoro e più genericamente la pace.
La spiga di grano è stata spesso assunta nello stemma da chi voleva esprimere gratitudine per essere stato salvato in una battaglia, una lotta, una rissa.

Io e le foto #1/6

Il mio dilettantismo fotografico inizia nel’85, quando desideroso di immergermi in questo mondo allora sconosciuto, mi presi una Yashica 1000, rigorosamente manuale (le automatiche sarebbero arrivate poco dopo). (Continua)

Questa come TUTTE le foto postate in questo blog, sono rigorosamente state scattate con lo smartphone e precisamente con degli iPhone.